domenica, Ottobre 6, 2024
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“Servizio civile: impegno e pari dignità”

di Emilia Ciaramaglia (volontaria in Servizio Civile Universale con l’ente Altramente)

Il racconto di una volontaria in Formazione Generale.

Si è realizzata dall’11 al 13 settembre 2024 la Formazione Generale in presenza, a Roma, per i nostri/e operatori/trici volontari/ie in Servizio Civile Universale CIPSI dei progetti Italia avviati il 27 giugno 2024. La Formazione Generale si è svolta in collaborazione con l’Associazione Ossigeno per l’informazione – La Casa del Jazz, Villa Osio, bene confiscato alle criminalità organizzata (Patrimonio di Roma Capitale), a Roma, in Viale di Porta Ardeatina n. 55.

Gli operatori e le operatrici volontari/ie hanno iniziato il servizio civile in Italia, in data 27 giugno scorso. 6 i progetti di Servizio Civile Universale CIPSI in cui sono impegnati, i quali sono promossi dai seguenti enti di accoglienza: Emergency, Sjamo, CIPSI, Altramente, Progetto Continenti, Energia per i Diritti Umani, Diritti al Cuore e Cercasi un fine. E in varie città italiane: Roma, Milano, Albenga (SV) e Cassano delle Murge (BA).

Patto formativo e gestione dei conflitti

Un modulo abbastanza interattivo: abbiamo inizialmente analizzato il termine “relazione” nel suo significato più ampio, e poi è iniziato un confronto sul “conflitto”. Alcuni interpretavano l’immagine in un modo e altri in un altro: come risolvere questo conflitto? La domanda è stata trasposta in vista dei possibili conflitti che potremmo trovare durante il nostro servizio civile, sia tra di noi, sia con i beneficiari.

Successivamente si è passati a lavorare in coppie, per raccontare all’altro la propria giornata. L’ascoltatore, dopo aver recepito con attenzione le parole dell’altro, doveva interpretare il racconto secondo un atteggiamento o emozione scelta casualmente da un bigliettino (“Racconta la storia come se fossi un giornalista”; oppure come “segnaletica stradale”; o come la polizia”. Questo esercizio ci ha permesso di analizzare i diversi comportamenti legati al linguaggio in base ad uno stato d’animo, ad esempio come variano la prossemica, il linguaggio verbale e non verbale. Un ultimo esercizio richiesto dalla formatrice è stato quello di scrivere cosa non ci piacesse di noi stessi durante un conflitto; ne è seguita una discussione.

Le forme di cittadinanza: “Ossigeno per l’informazione”

Il giorno successivo, Alberto Spampinato e Gabriella Stramaccioni ci illustrano la loro associazione “Ossigeno per l’informazione”, che si occupa di difendere cronisti e giornalisti minacciati o querelati e della diffusione di notizie oscurate con violenza. Tutto questo ci viene raccontato alle spalle di una lapide commemorativa delle vittime di mafia e di una lastra commemorativa di trenta giornalisti uccisi sempre dalle organizzazioni mafiose. Alberto si apre con noi e ci confida che suo fratello è tra quei trenta giornalisti, e anche per quel motivo è diventato giornalista e si occupa della difesa di questa categoria. Un’altra scoperta legata a queste tematiche è sulla sede ospitante la formazione: la Casa del jazz. Gabriella ci racconta che la villa è un bene confiscato alla mafia e reso bene comune dello Stato nel 1995. Ci si concentra inoltre sul termine “confiscato” poiché tale termine è frutto di un’intuizione del politico Pio la Torre a proposito della legislazione antimafia, che in Italia è la migliore. Il patrimonio confiscato al mafioso viene incamerato dallo Stato e di conseguenza il criminale non subisce solo la pena detentiva ma anche la confisca dei beni. Dalle successive leggi sull’antimafia la discussione si è spostata su altri tipi di diritti come ad esempio quello sull’aborto, e di quanto sia difficile, con qualunque governo, mantenere le conquiste fatte negli anni Settanta.

I diritti delle donne nello sport è stato un altro punto di riflessione. Gabriella Stramaccioni ci racconta di essere stata un’atleta e in quanto tale si è battuta per la parità del montepremi donne – uomini. Ci racconta diversi ricordi delle sue battaglie sociali come quella più recente dei diritti dei detenuti in carcere. Dai racconti di Gabriella e i suoi vissuti, che mi hanno lasciata senza parole per il coraggio e la determinazione.

Diritto allo studio e democrazia

Continuiamo il modulo di formazione sulle forme di cittadinanza con Patrizia Sentinelli, che già conoscevo in quanto Presidente dell’associazione per cui presto servizio (Altramente). Patrizia si concentra in primis sull’essere umano: “Quando parliamo di diritto non dobbiamo concentrarci solo sul testo legislativo, ma c’è una persona dietro”.

Su questo pensiero Patrizia ha costruito la sua visione di vita e bussola nel suo lavoro: dall’insegnamento fino a essere Viceministra della Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri. Ci raccontava infatti di un ragazzo straniero rifiutato da una scuola a causa del sovraffollamento delle classi. Da questo episodio ne è nata una riflessione sul diritto allo studio che deve essere garantito a tutti. La successiva riflessione si è spostata sul rapporto tra politica e società e sull’associazionismo: il terzo settore dovrebbe essere sempre supportato dallo Stato e non avere un ruolo sostitutivo. Patrizia ci invitava a guardare la costruzione della democrazia nell’ottica di allargare la sua base.

La formazione civica

La seconda parte della giornata di formazione è con don Rocco D’Ambrosio, docente di Filosofia politica ed Etica alla Università Gregoriana. Siamo partiti dalle lezioni di filosofia politica in particolare su Aristotele e sul significato di “Politikon zoon”: l’essere umano è per sua natura un essere relazionale. Con don Rocco analizziamo alcuni articoli della Costituzione italiana: discutiamo sulla parola “dignità” che è citata nell’art. 2. Un altro esercizio che ci ha presentato don Rocco è il “Questionario dei 5 verbi”: uscire da sé, comprendere, prendere su di sé, dare ed essere fedele. Ad ognuno di questi dovevamo associare un aspetto negativo e uno positivo con relativo voto.

Cosa è la patria?

Durante questa ultima parte di confronto sono stati affrontati temi di attualità quali le risorse disponibili della Terra e il relativo consumo da parte nostra, ormai senza limiti. Queste riflessioni sono state trasposte sul tema dell’accoglienza. Guido Barbera – Presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI – ci propone una riflessione sul significato di cooperazione e sull’importanza di essere diventati una società transculturale. Cosa significa la parola “patria”? Questo tema ha diviso un po’ la classe: per alcuni significava il nulla, per altri appartenenza, o il ricordo di casa.

In conclusione, abbiamo riflettuto collettivamente sulla guerra, che è un business a tutti gli effetti perché serve sempre ricostruire dopo la distruzione e soprattutto ci siamo concentrati sulle guerre e i suoi metodi violenti che fanno parte dello stesso circolo vizioso. Si deve trovare un nuovo processo che rompa questo circolo vizioso. La distruzione è limitante e serve una proposta nuova (linea condivisa da tutti i formatori). Riflettiamo sul ruolo che ognuno di noi ha nei confronti dello Stato, ruolo che dovrebbe essere reciproco ovvero “attivo”. Come con don Rocco il giorno precedente, anche con Guido abbiamo letto alcuni articoli della Costituzione e ci siamo soffermati sull’espressione: “Tutti gli uomini devono avere pari diritti e dignità”.

Coordinamento

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.