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Il “decreto competitività” rinominato “inquinatore protetto”. Appello ai deputati

PER CANCEROGENI E TOSSICI ARRIVANO I LIMITI “VARIABILI”: NEL DECRETO COMPETITIVITA’ SULLE BONIFICHE SIAMO ALLA VERA FOLLIA “CONSAPEVOLE”.

NEL PASSAGGIO AL SENATO IL DECRETO RINOMINATO “INQUINATORE PROTETTO” PEGGIORA ULTERIORMENTE.
APPELLO AI DEPUTATI: TUTELATE LA SALUTE DEI CITTADINI, NON CHI CONTAMINA

I limiti di legge per cancerogeni e tossici nei suoli potranno variare da zona a zona in Italia. Per fare l’ennesimo regalo agli inquinatori si escogitano soluzioni di ogni tipo che ormai rasentano la follia.

Nel paese dell’ILVA, delle discariche di Bussi e Brindisi, del PCB di Brescia, con migliaia di persone che muoiono o nascono deformate per l’inquinamento come evidenziano le ricerche dell’Istituto Superiore di sanità, invece di introdurre normative stringenti e pretendere dai grandi gruppi responsabili dell’inquinamento nazioni di bonifica reali come si fa nei paesi civili da decenni, si preferisce alzare i limiti per gli inquinanti.

Il Decreto 91/2014 “Competitività”, da noi soprannominato “Inquinatore protetto”, conteneva diversi regali agli inquinatori: dall’innalzamento dei limiti per gli scarichi a mare dei solidi sospesi per poli chimici e piattaforme all’incredibile procedura di “autocertificazione” del grado di contaminazione da parte degli inquinatori, con procedure di bonifiche “semplificate” del tutto opache e facilmente utilizzabili per nascondere la polvere tossica sotto al tappeto. Vi era anche l’innalzamento dei limiti per le aree militari, considerate tutte aree industriali nonostante migliaia di ettari dei poligoni siano aree a pascolo o a macchia mediterranea.

Nel passaggio al Senato il testo è stato ulteriormente peggiorato!

Infatti è stato concepito un durissimo colpo alla certezza dei limiti di legge per gli inquinanti, oggi validi uniformemente in tutto il paese, introducendo soglie variabili sulla base dei cosiddetti “valori di fondo” delle varie sostanze. Peccato che la maggioranza abbia dimenticato di aggiungere la parola “naturale” e così bisognerà tener conto non solo dei valori “naturali” di base di una certa sostanza, ad esempio il Cadmio, ma anche dell’apporto di fonti di inquinamento diffuse. Di conseguenza in un’area inquinata come la Val padana ci saranno limiti di legge per un inquinante diversi da quelli di aree poco abitate, che saranno più bassi. Valori a geometria variabile in cui a guadagnarci saranno gli inquinatori che così avranno limiti più larghi in molte aree del paese, con cittadini di serie a e di serie b a seconda del contesto territoriale.

Non basta! Nel Decreto hanno aggiunto anche procedure per il riutilizzo dei materiali da dragaggio che permetteranno di scaricarli nelle lagune tenendo conto dei limiti per le sostanze pericolose per i suoli e non quelli molto più stringenti per i sedimenti delle aree marino-costiere dettati peraltro da norme comunitarie. Il tutto per sostanze pericolose come il mercurio (stiamo parlando di una differenza di quasi venti volte) o cancerogene come il benzo(a)pirene (in questo caso per migliaia di volte!).

Invitiamo il Governo e i deputati a stralciare norme inemendabili e a modificare radicalmente quelle che in teoria possono essere utili a far partire le bonifiche senza che diventino l’escamotage per fare risanamenti solo sulla carta con vantaggi miliardari per i soliti noti.

I cittadini possono scrivere ai deputati e ai ministri coinvolti per chiedere di varare norme volte veramente a disinquinare il territorio del Belpaese (www.acquabenecomune.org).

31 Luglio 2014.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Rete Stop Biocidio Lazio e Abruzzo
Coordinamento Nazionale Siti Contaminati

 

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