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62° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, 24 e 25 gennaio, da Voglio Vivere

24 – 25 Gennaio 2015, 

62° Giornata  Mondiale  dei  Malati  di  lebbra.

Davanti al persistere della lebbra – 200mila nuovi malati – Voglio Vivere onlus e la Fondazione Raoul Follereau intensificano il loro impegno e chiedono il sostegno  di tutti. L’Appello del 2015.

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La 62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra rappresenta l’opportunità di riflettere umanitariamente sulle gravi catastrofi sanitarie in tanti paesi, spesso i più toccati dalla povertà. Oggi, dobbiamo prendere atto che il numero dei nuovi casi annui di lebbra non diminuisce. Di fronte a questa situazione, la Fondazione Raoul Follereau ha definito una nuova strategia 2015-2018 con l’obiettivo principale di interrompere la catena di trasmissione della malattia.

Una situazione nascosta inquietante. I medici sul campo sono unanimi: contrariamente alle attese, la lebbra continua a propagarsi. I 200.000 nuovi casi identificati annualmente non riflettono tutta la realtà: altrettanti uomini, donne, bambini, abitanti in zone isolate, instabili, prive di infrastrutture sanitarie, sfuggono ogni anno all’identificazione con grande pericolo di sviluppare postumi invalidati e contaminare tutto l’ambiente circostante.

2015-2018 – un piano decisivo. Di fronte alle difficoltà per fare diminuire il numero di malati di lebbra, tutti gli operatori internazionali impegnati: l’ILEP, Federazione delle associazioni che lottano contro la lebbra nel mondo di cui il Fondazione Raoul Follereau è membro fondatore, e l’organizzazione Mondiale della Sanità, hanno definito e messo a punto un piano di azione per i futuri tre anni, finalizzato a tre grandi obiettivi:

  • fermare il contagio;
  • prevenire le invalidità;
  • combattere l’esclusione, favorendo il reinserimento sociale.

 

Sintomo della povertà.

Malattia tropicale trascurata, simbolo dell’esclusione sociale, legata al destino dell’uomo dalla notte dei tempi, la lebbra resiste ancora nelle regioni più povere e sfavorite dove imperversano  l’ignoranza e la miseria. Due altri grandi flagelli stigmatizzati e denunciati socialmente da Raoul Follereau, combattuti dalla Fondazione che porta il suo nome.

Alcuni dati significativi – Fonte OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

  • 656 nuovi casi diagnosticati nel 2013 – 1 nuovo caso ogni 2 minuti
  • 464 casi multibacillaires (forma più contagiosa)
  • 295 che presentano delle incapacità di grado 2, visibili ed irreversibili,
  • 796 bambini con meno di 15 anni

Dove sono – Fonte OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

  • Africa casi   911   – 10%
  • America casi   084   – 15%
  • Mediterraneo Orientale casi    680    –   1%
  • Asia Sud-Est casi 155.385   – 72%
  • Pacifico Occidentale casi    596    –   2%

Una diminuazione della malattia a livello mondiale ma non infra-nazionale. Scientificamente l’eliminazione della lebbra è stata raggiunta nel 2000: attualmente esiste meno di un caso di lebbra ogni 10.000 abitanti nel mondo. Tuttavia, come ricordalo dall’OMS nel suo Estratto epidemiologico del 5 settembre 2014: “non è stato raggiunto il livello infranazionale in quanto numerosi Paesi endemici hanno ancora molti malati, più di uno ogni 10.000 abitanti”.

Il principale ostacolo resta la povertà, sinonimo di isolamento e di instabilità; con infrastrutture sanitarie, per la formazione e la cura, insufficienti. C’è bisogno principalmente di nuove attrezzature, nuovi trattamenti e test di diagnosi precoce) per ridurre il rischio di trasmissione.

Generosità, speranza nella vittoria. La lebbra non esiste più in Francia e in molti Paesi. Ma contagia ancora un uomo, una donna, un bambino, ogni due minuti nel mondo. Ciascun malato ha bisogno della nostra attenzione e della nostra generosità per essere curato in tempo, prima che la lebbra non gli infligga una doppia condanna: fisica e sociale. È a questa sfida, a questa speranza, a questa vittoria che contribuiranno le offerte raccolte nella 62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra.

In allegato l’Appello completo del 2015. 

Scarica Appello: Appello GML 2015 (1)

 

La Fondazione Raoul Follereau e l’Associazione Voglio Vivere ONLUS in Italia, sono organismi caritativi privati che seguono la via tracciata dal loro fondatore per lottare contro l’esclusione sociale causata dalla malattia, dalla povertà o dall’ignoranza. Ponendo l’uomo, senza distinzione di origine o di religione, al centro della loro azione; privilegiando le azioni che mirano a curare, educare, formare e reinserire, la Fondazione opera con l’aiuto dei suoi donatori, dei suoi partner e di suoi volontari, per un mondo più giusto e più umano.

 

 

 

 

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