1 dicembre: Giornata contro l’Aids

30 novembre 2012 (dal Comitato Collaborazione Medica) – In vista della Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorre il 1° dicembre, il CCM sottolinea l’importanza di un’azione immediata, efficace e congiunta, che veda in sinergia gli operatori sanitari, le organizzazioni impegnate nell’ambito del diritto alla salute, i Governi e gli Organismi internazionali. Il Comitato Collaborazione Medica sposa e diffonde l’allarme lanciato dall’Osservatorio AIDS sull’urgenza di rendere concrete le promesse fatte in merito al finanziamento del Fondo Globale AIDS.

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FONDO GLOBALE AIDS: TANTE BELLE PAROLE MA ZERO FATTI DAL GOVERNO MONTI

L’Osservatorio AIDS lancia l’allarme in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS

Roma, 30 novembre.L’Italia intende continuare a contribuire al Fondo Globale e certamente non si ritirerà da esso”. Questa è la rassicurazione che diede il Presidente del Consiglio Monti lo scorso ottobre, in occasione del Forum sulla Cooperazione Internazionale. Il Ministro Riccardi rincarò la dose affermando nella stessa occasione: “il nostro Paese si riallineerà gradualmente ad alcuni impegni presi, come ad esempio quelli con il Fondo Globale”. In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorre il 1° dicembre, l’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, rete di 16 ONG impegnate nella lotta contro la pandemia nei Paesi del Sud del mondo lancia l’allarme: “Tali dichiarazioni rimangono al momento mere enunciazioni, in quanto nessuna delle Amministrazioni competenti (Ministeri dell’Economia e Finanze, della Cooperazione e Integrazione, degli Affari Esteri e la Presidenza del Consiglio stessa) si è assunta ad oggi la responsabilità di dare loro sostanza” sostiene Stefania Burbo dell’Osservatorio, “Il disegno di legge di stabilità 2013, inoltre, non contiene alcun riferimento al Fondo Globale, sebbene preveda il rifinanziamento di vari Fondi Multilaterali di Sviluppo”. Il Fondo Globale, insomma, appare sempre di più un figlio negletto di questo esecutivo.

L’Italia ha svolto un ruolo di primo piano nella creazione del Fondo nel 2001 e ha detenuto per molti anni un seggio unico in seno al suo Consiglio di Amministrazione, in virtù dell’elevato sostegno finanziario erogato a suo favore. Successivamente, è iniziata la parabola discendente: il nostro Paese deve ancora versare i contributi promessi per il 2009 e il 2010, pari a 260 milioni di euro e siede ora nel seggio della Commissione europea, che accoglie donatori minori.

Considerando che i due terzi del contributo italiano alla lotta contro l’HIV/AIDS erano erogati attraverso il Fondo Globale, l’impegno dell’Italia per contrastare la pandemia nei Paesi in via di sviluppo si è ora praticamente azzerato.

Eppure, la comunità internazionale ha fortemente bisogno del sostegno dell’Italia. Secondo il rapporto di Unaids – il Programma delle Nazioni Unite di lotta contro l’Aids – uscito pochi giorni fa, i progressi nella lotta contro la pandemia sono significativi e continui, con un tasso di nuove infezioni in calo del 50% in Paesi a basso e medio reddito tra il 2001 e il 2011. Restano però gravi zone d’ombra: si stima che 6,8 milioni di persone che avrebbero diritto alla terapia salvavita non ne abbiano accesso e che dei 34 milioni di persone sieropositive esistenti circa la metà non conoscano il proprio stato. Inoltre, in Europa orientale, Asia centrale, Medio oriente e Africa del Nord, i dati relativi alla prevalenza dell’Hiv, alle nuove infezioni e ai decessi sono in aumento.

Aderiscono all’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS le seguenti ONG: ACRA, ActionAid, AIDOS, AMREF, CCM, CeLIM, CESTAS, CESVI, COOPI, COSPE, COSV, Intervita, ISCOS, Medici con l’Africa CUAMM, Medicus Mundi, World Friends.

 Info: Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS – Stefania Burbo, mail: osservatorioaids@ong.it, web:  www.osservatorioaids.it

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IGNAZIO MARINO (Imagine Onlus): LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS SI APRE ALL’INSEGNA DELL’OTTIMISMO, MA SENZA FINANZIAMENTI NON SI BATTE L’EPIDEMIA

Roma, 30/11/2012 – “La giornata mondiale contro l’Aids, che si celebrerà il primo dicembre, sarà testimone degli enormi progressi fatti nella lotta contro questa terribile pandemia. I nuovi dati, forniti dal report prodotto dall’UNAIDS in vista dell’evento, sono straordinari”, così il senatore Ignazio Marino, presidente di IMAGINE, un’organizzazione non profit che si occupa di salute di base nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). “Ci sono state 700,000 nuove infezioni da HIV in meno a livello mondiale nel 2011 rispetto al 2001. In Africa le morti per Aids sono diminuite di un terzo negli ultimi sei anni. I progressi faticosamente compiuti in un decennio ora si realizzano in 24 mesi. Nei due anni appena trascorsi c’è stato un incremento del 60% nel numero di persone che hanno accesso al trattamento salvavita, 8 milioni di persone sono in terapia antiretrovirale (ARV)”.

Ma c’è ancora molto da fare e i fondi scarseggiano. Le proiezioni in base alle tendenze attuali mostrano che il punto di svolta, in cui il numero di persone che iniziano il trattamento supera il numero di nuove infezioni, non arriverà entro il 2015 – come fissato dai Millennium Development Goals – ma slitterà almeno fino al 2022. Al Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria mancano ancora 6 miliardi di dollari di finanziamenti internazionali per poter trasformare quest’ambizione lontana in una realtà concreta. Nel frattempo le vite di milioni di persone sono in bilico”.

Ci sono posti come la RDC dove meno del 15% dei pazienti che necessitano di terapia ARV la riceve e meno del 6% di madri sieropositive ha accesso ai farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione dei virus ai loro bambini,” ci ricorda il Presidente di IMAGINE. “Parliamo di un posto dove, dal 2009 al 2011, non c’è stata alcuna diminuzione nel numero dei contagi madre – figlio. Nella regione dove opera IMAGINE, l’Ituri, ogni anno 408 bambini su 1000 muoiono nei primi 5 anni di vita. Per questo motivo abbiamo deciso di costruire un ospedale che servirà a 200,000 persone e il reparto di neonatologia sarà il primo ad essere ultimato. Ci preoccupiamo della salute delle mamme e dei bambini soprattutto, perché gli adulti possono chiedere aiuto ma i bambini non hanno ne voce ne potere”.

Info: www.imagine.org

Cipsi

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.