venerdì, Dicembre 6, 2024
Campagne varieNotizie dal Cipsi

No ai ladri d’acqua in Palestina, no all’accordo Acea-Mekorot: firma qui!

No ai ladri d’acqua in Palestina. No all’accordo Acea-Mekorot. Acqua pubblica sì, ma anche limpida e libera. Firma per esigere che l’Acea receda dall’accordo con la Mekorot, società idrica nazionale di Israele che si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi, fornisce l’acqua saccheggiata alle colonie israeliane illegali e pratica l’Apartheid dell’acqua nei confronti della popolazione palestinese.

Ogni firma manda una mail all’Acea e al Comune di Roma.

FIRMA ORA QUI: http://www.change.org/it/petizioni/no-ai-ladri-d-acqua-in-palestina-no-all-accordo-acea-mekorot

Segue l’appello (per le adesioni collettive: fuorimekorotdallacea@gmail.com)

No ai ladri d’acqua in Palestina. No all’accordo Acea-Mekorot.
Acqua pubblica sì, ma anche limpida e libera.

Il 2 dicembre 2013, durante il vertice Italia-Israele, l’Acea, principale operatore italiano nel settore idrico, e la Mekorot, società idrica nazionale di Israele, hanno sottoscritto un Memorandum d’intesa. L’accordo prevede la collaborazione nel settore delle risorse idriche con lo scambio di esperienze e competenze.

L’esperienza che la Mekorot ha maturato, però, è fatta di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Come documentato nel rapporto dell’organizzazione palestinese per i diritti umani, Al Haq, la Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi, provocando il prosciugamento delle risorse idriche, per poi fornire l’acqua saccheggiata alle colonie israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est occupate.

Inoltre, la Mekorot, alla quale sono state “trasferite” nel 1982 dalle autorità militari israeliane tutte le infrastrutture idriche palestinesi per il prezzo simbolico di uno shekel (Euro 0,20), pratica una sistematica discriminazione nelle forniture di acqua alla popolazione palestinese, costretta a comprare la propria acqua dalla ditta israeliana a prezzi decisi da Israele. Riduce regolarmente le forniture idriche ai palestinesi, fino al 50 per cento, a favore delle colonie illegali e dell’agricoltura intensiva israeliana, creando quello che Al Haq chiama “l’apartheid dell’acqua”. Il consumo pro capite dei coloni israeliani, infatti, è dì 369 litri al giorno mentre quello dei palestinesi è di 73 litri, al di sotto della quantità minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 100 litri.

Organizzazioni internazionali, quali Human Rights Watch e Amnesty International, hanno documentato come Israele eserciti un controllo totale sulle risorse idriche palestinesi e come le politiche israeliane dell’acqua siano uno strumento di espulsione, che impediscono lo sviluppo e costringono le popolazioni palestinesi a lasciare le proprie terre. L’organizzazione israeliana Who Profits definisce la Mekorot come “il braccio esecutivo del governo israeliano” per le questioni idriche nei Territori palestinesi occupati ed afferma che “è attivamente impegnata nella conduzione e nel mantenimento” della occupazione militare della Palestina.

Per queste ragioni, la società idrica Vitens, il primo fornitore di acqua in Olanda, a seguito delle indicazioni del Governo ha recentemente interrotto un accordo di collaborazione con la Mekorot motivando la decisione con il proprio impegno verso la legalità internazionale.

Sottoscrivendo l’accordo con la Mekorot, l’Acea si rende complice di queste gravi violazioni. Contravviene anche al proprio Codice Etico, che cita la sua adesione al Global Compact dell’ONU sulla responsabilità sociale delle imprese, il quale mette al primo posto la tutela dei diritti umani. Inoltre, la collaborazione ipotizzata tra Acea e la Mekorot va nel senso di uno sfruttamento commerciale delle risorse idriche, in contrasto con la gestione pubblica di un bene universale come l’acqua.

Con il presente appello noi che abbiamo a cuore il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua e la tutela dei diritti umani:

Esigiamo che l’Acea segua l’esempio della Vitens e receda immediatamente dall’accordo stipulato con la Mekorot.
Chiediamo al Comune di Roma, in quanto azionista di maggioranza, di intraprendere tutte le azioni necessarie perché l’Acea interrompa ogni attività di collaborazione con la Mekorot.
Ci appelliamo a tutti gli enti locali il cui servizio idrico è affidato a società partecipate da Acea affinché si attivino per far ritirare l’accordo.
Chiediamo al governo italiano di impegnarsi come ha fatto il governo olandese e scoraggiare attivamente i legami commerciali con chi viola il diritto internazionale.
Il nostro impegno non è solo per l’acqua pubblica, ma anche per un’acqua limpida e libera.
Comitato No Accordo Acea – Mekorot
Aderiscono:

Coordinamento Romano Acqua Pubblica
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
BDS Roma

Amici della Mezzaluna rossa Palestinese
Associazione Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze
Associazione per la Pace Nazionale
AssoPace Palestina
BDS Firenze

Ufficio stampa

Solidarietà e Cooperazione CIPSI è un coordinamento nazionale, nato nel 1985, che associa oltre 40 organizzazioni non governative di sviluppo (ONGs) ed associazioni che operano nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale. Solidarietà e Cooperazione CIPSI è nato con la finalità di coordinare e promuovere, in totale indipendenza da qualsiasi schieramento politico e confessionale, Campagne nazionali di sensibilizzazione, iniziative di solidarietà e progetti basati su un approccio di partenariato. opera come strumento di coordinamento politico culturale e progettuale, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura della solidarietà.