I migranti tornano nemici. Il Cipsi condanna ‘Mos Maiorum’ e Triton

I MIGRANTI TORNANO NEMICI: “MOS MAIORUM” E TRITON.

 

Barbera (CIPSI): “I migranti tornano nemici! Pronta l’operazione ‘Mos Maiorum’, maxi operazione di polizia guidata dall’Italia contro l’immigrazione irregolare in tutta Europa. Il CIPSI condanna l’operazione e fa un appello al Governo italiano. E da novembre Triton: cioè repressione a lungo termine”.

 

Roma, 9 ottobre 2014 – All’interno del suo semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea, l’Italia sta per lanciare una grande operazione di controllo delle frontiere. Nome in codice: “Mos maiorum”. Comporterà il controllo ai valichi di terra, porti, aeroporti e stazioni ferroviarie di frontiera di tutta Europa per “intercettare” chi si muove irregolarmente. Una vera e propria “retata poliziesca” con annessa “caccia al migrante irregolare”. È quella che avverrà in tutta Europa dal 13 al 26 ottobre 2014. Al riguardo è intervenuto Guido Barbera, presidente di SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE CIPSI – coordinamento di 31 associazioni di solidarietà – che ha dichiarato: “I rifugiati e i migranti tornano a diventare bersaglio di misure di controllo e repressione. SOLIDARIETÀ E COOPERAZIONE CIPSI condanna l’operazione Mos maiorum e rivolge un appello al Presidente Renzi e al Governo italiano affinché receda da questa imminente maxi operazione di polizia contro l’immigrazione “irregolare” in tutta Europa. Chiediamo anche al Vice Ministro Pistelli di intervenire, coerentemente alle sue recenti dichiarazioni pubbliche, in direzione del tutto opposta. Si tratta in verità di due settimane di persecuzione e guerra dichiarata a tutti i migranti, con 18mila agenti di polizia sguinzagliati in stazioni, treni, porti, aeroporti per identificare e possibilmente arrestare il maggior numero di persone dall’apparenza straniera. Una sorta di settimana di “caccia al clandestino”! Fin quando alle migrazioni sarà associato l’elemento del reato o dell’irregolarità non sarà possibile affrontarne la reale natura legata al modello di sviluppo, all’ingiustizia sociale, all’iniqua distribuzione di risorse economiche e alla negazione di accesso diffuso a quelle naturali. La domanda da continuare a porre è ancora cosa ci sia di illecito, irregolare, illegale nel muoversi per il mondo. Noi crediamo nella solidarietà, nell’accoglienza, nel dialogo e nel diritto alla libertà di spostamento, di scegliere dove vivere”.

Continua Barbera: “Ecco come si concretizza il potenziamento di Frontex, non certo nella direzione di una migliore accoglienza, ma in operazioni poliziesche. Frontex Plus –Triton è annunciata per novembre, come un potenziamento di Mare Nostrum, ma nella realtà nulla ha a che vedere con quest’ultimo, mentre è invece ancora una volta espressione di una scelta condannabile di tolleranza zero verso i movimenti migratori, ancora una volta affrontati come tema connesso alla sicurezza e alla lotta alla criminalità organizzata anziché a quello degli effetti delle guerre e dei conflitti che circondano l’Europa”.

E Barbera conclude con un appello ai media: “Il giorno della memoria, a Lampedusa, lo scorso 3 ottobre, è stato caratterizzato da celebrazioni le cui immagini hanno riempito i teleschermi italiani, senza alcuna traccia di quali siano le motivazioni e le responsabilità che alimentano i flussi migratori. Un’immagine piena di teatralità, una rappresentazione vuota senza riflettere sulle causa di quella strage. È una memoria che non fa luce, non fa chiarezza, non illumina. I media dovrebbero cominciare ad approfondire le cause e contestualizzare queste tragedie migratorie. Per non morire di speranza due volte”.

 

Ufficio Stampa, Nicola Perrone, ufficiostampa@cipsi.it, cel. 329.0810937

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