Comunicato stampa: 29-30 gennaio 2022 – 69°ma Giornata Mondiale dei malati di lebbra
Appello dell’associazione Voglio Vivere, membro dell’Unione Internazionale Raoul Follereau: “In questa GML 2022, vogliamo riaffermare il nostro impegno contro la lebbra e contro tutte le lebbre, ma anche ricordare il nostro impegno globale contro ogni forma di ingiustizia, povertà, miseria. Diagnosi precoce delle malattie, cura, assistenza, ma anche riabilitazione fisica e sociale, reinserimento, scolarizzazione, lavoro, vita dignitosa… Con il nostro lavoro siamo presenti prima, durante e dopo la malattia, come testimonia la storia di Assiba e Geremia”.
Biella, 24 gennaio 2022 – In occasione della 69° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che sarà celebrata il 29 e 30 gennaio 2022, Guido Barbera, presidente dell’associazione Voglio Vivere e membro del Direttivo dell’Unione Internazionale Raoul Follereau, ha dichiarato: “La lebbra è ancora presente. Secondo l’Organizzazione mondiale della ci sono ancora 3 milioni di malati di lebbra. Il tempo medio di incubazione della malattia è di 5 anni, ma si può arrivare anche a 10 anni. Durante questi anni i portatori asintomatici possono trasmettere la malattia. Ogni 3 minuti abbiamo un nuovo malato di lebbra contagiato. 1 ogni 10 è un bambino! Ogni anno almeno 15mila bambini sono contagiati. Almeno 11mila malati hanno infermità irreversibili. Un malato diagnosticato ogni 20, rimane ancora handicappato a vita. A causa della Pandemia COVID le cure ai malati nel 2020 e nel 2021 si sono rallentate. Probabilmente a causa di questi ritardi molti malati non sono stati diagnosticati, il 64% gravi e il 7% bambini. La lebbra, quindi, non è vinta! Ma possiamo vincerla, come ci dimostra la storia di Geremia “
Geremia è felice. Ha 6 anni ed è appena tornato a scuola, mentre sua madre, Assiba, si prende cura dell’allevamento dei suoi polli. Siamo nel Sud del Benin e, se ora tutto sembra andare per il meglio per questa mamma ed il suo bambino, l’inizio della storia è stato molto più drammatico. Assiba aveva 6 anni quando sono comparse le prime macchie sulla sua pelle. Lebbra! La malattia iniziava lentamente, ma progressivamente, a diffondersi sul suo corpo. I suoi genitori, poveri contadini, ne erano all’oscuro totalmente. La figlia maggiore, era però già malata di lebbra. Alla sofferenza fisica, oltre all’emarginazione da parte del villaggio e alle difficoltà economiche per la povertà della famiglia, si è aggiunta la totale inefficacia delle cure tradizionali a cui si sono rivolti. Il calvario è andato avanti per 15 anni prima che una suora dell’Istituto Oblate catechiste e Piccole ancelle dei poveri scoprisse la bambina e convincesse i genitori di portarla a curare. Entrata del 2010 al Centro di Trattamento della lebbra di Ouidah, la diagnosi è stata immediata: senza cure e senza farmaci adatti, Assiba aveva sviluppato una forma di lebbra multi bacillare. Una forma molto grave della malattia, chiamata eritema nodoso lebbroso. Il corpo viene ricoperto da ferite e le condizioni fisiche sono fortemente alterate. Assiba ha solo 22 anni. Sono stati necessari tre anni di cure, prima di poter tornare al suo villaggio. Finalmente guarita e ritornata a casa, Assiba si sposa. Geremia è nato nel 2014. La felicità raggiunta, purtroppo, vola via rapidamente. Il papà abbandona improvvisamente la famiglia, moglie e figlio ed Assiba deve tornare al centro di cura per i malati di lebbra a causa di un ulcera plantare perforante. Molti ricoveri saranno nuovamente necessari prima di guarire dall’ulcera perforante. Durante le cure Assiba incontra il programma di reinserimento sociale dei malati realizzato dalla Fondazione Follereau. Obiettivo: aiutare i malati di lebbra a ritrovare un ruolo nella società grazie ad un lavoro. Come ribadiva ripetutamente Raoul Follereau: “è solo con il lavoro, che l’uomo è libero”!
Assiba inizia nel 2018 la formazione agro-pastorale specializzandosi in allevamento del pollame. Ora è una donna totalmente realizzata ed autonoma. Geremia va a scuola grazie all’aiuto della Fondazione Raoul Follereau e desidera diventare, quando sarà grande, un operatore sanitario. Geremia è un bambino perfettamente sano, senza nessun problema con la lebbra, senza nessuna lesione o altro.
Geremia è per noi il volto del futuro. Un futuro senza lebbra.
Scarica l’Appello integrale (formato pdf).
Le offerte raccolte potranno essere inviate direttamente all’Associazione tramite:
Conto Corrente Postale n° 13604137
(Associazione Voglio Vivere Onlus – Via Roccavilla, 2 – Biella)
C/C – BIVER BANCA – Via Gramsci 19 – 13900 Biella
IBAN – IT35 U060 9022 3000 0004 4586 063
Per contatti e ulteriori informazioni rivolgersi a CARLA CAMATEL, tel. 329.7412044 o Guido Barbera tel. 338.9312415, mail segreteria@voglio-vivere.it
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